VISITA ALLA “VILLA DELLE MERAVIGLIE” DI PAOLO PORTOGHESI
di Roberto Alessandrini
Grazie ai buoni rapporti tra la nostra Socia Onoraria arch. Luisa Chiumenti ed il famoso architetto, abbiamo potuto fare una visita veramente speciale, a cui poi abbiamo aggiunto la visita del paese di Calcata, organizzata da Paola Perilli con Paolo De Angelis.
Paolo Portoghesi è architetto e teorico dell’architettura, tra i più famosi in Italia e all’estero. E’ stato importante rappresentante del movimento dell’Architettura Postmoderna e ora della Geoarchitettura. Profondo studioso del Barocco romano e in particolare di Francesco Borromini, è stato docente universitario, Direttore e poi Presidente della Biennale di Venezia (1979-1992), è membro delle più prestigiose accademie, tra cui i Lincei, ed è l’attuale Presidente dell’Accademia di S. Luca. Tra le sue tante opere, sia per privati che per Istituzioni Pubbliche, sia in Italia che all’estero, citiamo: Casa Papanice, la Moschea e la sistemazione di Piazza S. Silvestro a Roma, il Teatro Politeama di Catanzaro, la Reggia Reale di Amman, il Parlamento del Centro America ad Esquipulas, Guatemala. Tra le sue opere, ne ideò una anche per se stesso, a Calcata, sulla Via Cassia, vicino Roma. Qui, tra gli anni 1990-2008, si costruì la sua villa, affacciata sul vallone del fiume Treja e sul borgo, con lo studio, la biblioteca personale e un grande parco di tre ettari.
Lo stesso Architetto è venuto ad accoglierci e, sorridente e gentile come si usa con i vecchi amici, ci ha accompagnato alla visita del parco, al cui ingresso si trova un grande uovo, simbolo della vita e del suo rinnovamento cosmico, come conducendoci lungo un percorso iniziatico. Portoghesi ci ha raccontato della sua idea ispiratrice, quella di creare un giardino letterario, un luogo di approfondimento dell’anima; infatti sono presenti molti leggii in ceramica che richiamano poesie, testi letterari e filosofici legati alle immagini che s’incontrano passeggiando, in un grande equilibrio tra natura e riflessione. Il grande prato è circondato da olivi secolari che riportano i nomi di importanti scultori: Bernini, Moore, Rodin, Michelangelo, Brancusi e il suo preferito Borromini. Passeggiando s’incontrano i tradizionali lecci, cipressi e antichi alberi da frutto, ma anche alberi esotici come il gingko biloba e poi arbusti perenni, cespugli con fiori colorati e tante rose. Al centro del parco vi è un tempietto circolare, circondato da un canale e da un piccolo bosco di lecci, mentre disseminate si trovano varie fontane, sculture, costruzioni, tra cui una si ispira a un mostro di Bomarzo.
Una presenza importante è quella degli animali, sia contenuti in ampie gabbie come un gufo, fenicotteri, ibis e pappagalli o in recinti come capre, lama e asini di specie rare, sia in libertà come pavoni, cicogne, rare anatre e varie specie di gru, una delle quali ha dimostrato un grande affetto per il suo proprietario inscenando una danza armoniosa e suscitando tra tutti noi gioia e stupore.
Prima di congedarci l’Architetto ha voluto accompagnarci a vedere la grande scalinata, ispirata a quella di Michelangelo per la biblioteca Laurenziana a Firenze, e la vicina biblioteca personale, luogo di raccolta non solo di libri pregiati, ma anche di ricordi dei viaggi effettuati; una sorprendente curiosità sono le mensole con i profili disegnati con il volto della moglie, la signora Giovanna Massobrio. Al termine i sentiti ringraziamenti al nostro ospite, felici di essere stati ospitati e accompagnati proprio dalla famosa archistar in persona!
E’ mia personale opinione, mai confessata da Portoghesi, che l’Architetto, nel desiderio di tradurre nella realtà il suo mondo interiore e nel circondarsi di elementi architettonici e naturali tratti dai suoi viaggi in giro per il mondo, si sia voluto ispirare, sia pure con le dovute differenze e dimensioni, niente di meno che alla villa Adriana a Tivoli…!