GITA A TUSCANIA
di Roberto Alessandrini
Un po’ decentrata rispetto alle consuete vie del turismo di massa, Tuscania offre invece molto. In epoca etrusca apparteneva alla Lucumonia di Tarquinia. La sua importanza, fino all’epoca medievale, era dovuta alla sua posizione centrale sul percorso che congiungeva il lago di Bolsena con Tarquinia, lungo la vallata del fiume Marta, e successivamente sulla romana Via Clodia.
In compagnia dell’amico Marco Scataglini e della valente guida Anna Rita Properzi, che ci ha dedicato ben più tempo di quello pattuito, abbiamo suddiviso la giornata in due parti, la prima dedicata alla storia etrusca e la seconda a quella medievale. Abbiamo così visitato, in pressoché totale solitudine, la Necropoli della Peschiera con la ben conservata “Tomba a dado” (sec. VI a.C.), che riproduce dentro e fuori la tipologia di una casa etrusca, la Necropoli di Pian di Mola, con la rara “Tomba a casa con portico” (sec. VI a.C.), che presenta basi di colonne davanti all’ingresso e, nella Necropoli della Madonna dell’Olivo, la più celebre “Tomba della Regina” (sec. IV a.C.), con cunicoli a più piani, dove furono rinvenuti molti bei sarcofagi. Per ultimo siamo andati a visitare in città il Museo Archeologico, ospitato nei locali dell’ex-convento francescano adiacente alla chiesa di S. Maria del Riposo, dove primeggiano i bei sarcofagi delle famiglie “Curunas” e “Vipinana”.
Gradevole sosta è stato il pranzo, ottimo e a buon prezzo, consumato nella caratteristica trattoria “Da Alfreda”, con splendida vista sul Parco Torre di Lavello. Nel pomeriggio abbiamo visitato, fuori delle mura, le importanti basiliche romaniche di S. Maria Maggiore, con il famoso affresco del “Giudizio Universale”, e di S. Pietro, con splendida facciata ed originali elementi decorativi interni, scenario ideale per molti films. Rientrati nel centro storico siamo andati a vedere la bella Piazza del Duomo, con la chiesa di S. Giacomo Maggiore e la bella fontana barocca, il pregevole Palazzetto Spagnoli, con la tipica scala “a profferlo” di impronta viterbese, l’interessante chiesa di S. Maria delle Rose, con inglobata dietro l’altare una delle vecchie porte della città, quindi la chiesa di S. Marco, con pregevole affresco di scuola senese del secolo XIV.
Ciliegina sulla torta è stata la visita della bellissima Abbazia di San Giusto, situata fuori città e poco visibile dalla strada; prima Benedettina e poi Cistercense, cadde in disuso nel sec. XV e, sconsacrata, dopo numerosi passaggi di proprietà, è stata acquistata di recente da privati che ne hanno effettuato un eccellente e filologico recupero destinandola a matrimoni ed eventi importanti.
Stanchi per la lunga giornata, ma colmi di tanta storia e di tanta bellezza, ci siamo avviati sulla via del ritorno, con ovvio “tempo Palatinum”.