di Paolo De Angelis

Al ritorno dalle vacanze, per tornare gradualmente alle abitudini della vita quotidiana e concludere al meglio l’estate, abbiamo fatto una bella ed interessante gita al borgo di Farfa nel cuore dell’antica terra Sabina.

Giunti sul posto, come prima cosa, abbiamo potuto apprezzare, in un mistico silenzio, il piccolo borgo sorto presso la famosa abbazia, chiuso da mura e composto da basse costruzioni con pianta tipicamente medievale: al pian terreno la bottega artigiana con un’ampia apertura sulla strada, mentre al piano superiore le stanze di abitazione.

La Visita dell’Abbazia Benedettina, vero gioiello dell’arte rinascimentale, effettuata con una valida guida locale, ha interessato poi la basilica, il monastero, l’antica erboristeria, le mura di base ancora affrescate del IV secolo e la stupenda biblioteca; qui, grazie a contatti ed accordi precedentemente presi, abbiamo avuto la possibilità di apprezzare manoscritti medievali ed entrare nella sala di trascrizione del Chronicon Farfense di Gregorio da Catino (XII secolo). Tra le “meraviglie” dei manoscritti un libro con pagine in pelle dove uno “strappo” era stato letteralmente ricucito con ago e filo di seta.

Dopo tante bellezze architettoniche e bibliografiche siamo “tornati sulla terra” andando a gustarci un ottimo pranzo in un ristorante del luogo con piatti e vini tipici della zona, per poi rientrare a Roma con gli occhi ancora pieni di tutte quelle miniature colorate.