Palatinum Club

IL COLLE PALATINO

E’ il colle dove Romolo fondò la prima Roma, ove dimorarono i primi imperatori ed è lo stesso a cui noi ci siamo ispirati per il nome della nostra associazione.

L’origine geologica del Palatino risale al Pleistocene quando, tra i 500.000 e i 40.000 anni a. C., le eruzioni del complesso vulcanico albano (tufo rosso o “litoide lionato”) e del complesso vulcanico sabatino (tufo grigio o “cappellaccio”) coprirono le antiche argille marine con le loro gettate, a loro volta ricoperte da argille di natura fluviale e lacustre; l’erosione dei ruscelli incise quindi profondamente gli strati accumulati fino a creare alture dalle pareti scoscese, adatte alla difesa di insediamenti umani; esso ha forma trapezoidale ed ha il lato più lungo a Sud, verso la valle Murcia, poi sede del Circo Massimo, è alto m. 40 rispetto al piano del Foro Romano e m. 50 sul livello del mare e comprendeva anticamente tre alture, il “Palatium” propriamente detto ed il “Germalus”, che fecero parte della Roma Quadrata, mentre la “Velia”, che lo univa a più bassa quota al colle Esquilino, fu sbancata nel “Trentennio” per aprire la via dei Fori Imperiali.

Il colle aveva un’eccezionale importanza strategica poiché alle sue pendici esisteva un luogo che permetteva da una parte il facile attraversamento del Tevere, dovuto alla presenza dell’isola Tiberina, dall’altra la possibilità di un facile approdo sul corso, fin lì navigabile, del fiume; chi ne aveva il possesso poteva controllare i traffici tra il Nord ed il Sud e quelli tra le popolazioni dell’interno e coloro che provenivano dal mare, così dominando il punto ideale di incontro e di scambio tra Etruschi, Sabini, Latini e Greci.

L’antico nome di “Palatium” sarebbe derivato, secondo gli storici Dionisio di Alicarnasso, Livio e Plinio da “Pallantion”, città di origine di Evandro, che sarebbe qui giunto dalla Grecia assieme alla sua gente ancora prima della guerra di Troia, ma secondo Varrone e Festo sarebbe connesso con “Pales”, dea dei pastori, i primi frequentatori del colle, in onore della quale si celebravano le “Palilia”, poi divenute le feste della fondazione della città, che la storiografia ufficiale romana fissò appunto nella data corrispondente al 21 Aprile del 753 a.C., periodo confermato anche dagli scavi più recenti effettuati sul colle.

Oggi il termine “palazzo”, originato dalla sontuosa dimora degli imperatori, articolata su più piani e che da Domiziano in poi occupava quasi tutto il colle sino ad identificarsi con esso, sta ad indicare un grande edificio adibito a residenza ed è diffuso in tutto il mondo occidentale.

Sul colle Palatino sono stati trovati manufatti già relativi al Paleolitico Medio (50.000 a. C.), ma le prime tracce di insediamenti stabili risalgono all’età del Bronzo Recente (sec. XII a. C.) e si collocano nell’area dove la tradizione situava la capanna di Romolo; gli attuali scavi sul colle Campidoglio hanno tuttavia messo in luce tracce ancora più antiche, risalenti all’epoca del Bronzo Medio (secolo XVII a. C.), che tolgono quindi il primato al nostro colle.

In ogni caso sul Palatino si conservano le vestigia delle leggende e delle memorie più antiche della città, qui si insediarono gli Arcadi di Evandro e Pallante e qui sostarono Ercole ed Enea; ai suoi piedi si trovava il “Lupercale”, la grotta dove i gemelli Romolo e Remo furono allevati dalla lupa; qui era la capanna di Romolo e qui il primo imperatore Augusto volle stabilire la sua dimora, così come altri imperatori e gli uomini più importanti dell’Urbe; in seguito vi abitarono anche i re Goti (sec. VI) e gli esarchi Bizantini (sec. VII e VIII) e vi furono poi ospitati papi e imperatori; dopo il periodo medievale di decadenza in cui, sui ruderi antichi, sorsero conventi, chiese e fortezze nobiliari, il colle riacquistò importanza con la sontuosa villa voluta da Paolo III Farnese e realizzata dall’architetto Vignola nel 1535, i cui giardini, gli “Orti Farnesiani”, rappresentavano il primo esempio di orto botanico al mondo.

Dopo vari scavi operati dai Farnese e dai Borboni, al solo scopo di recuperare oggetti d’arte per l’abbellimento delle proprie ville o collezioni, i primi scavi archeologici sistematici e condotti con metodo scientifico furono iniziati nel 1861 da Napoleone III di Francia e proseguiti, dopo il 1870, dal Governo Italiano; altri periodi di scavi si sono succeduti a più riprese ed oggi assistiamo ad un rinnovato entusiasmo che porta sempre più a fornire sorprendenti riscontri delle antiche leggende e a confermare i fatti storicamente documentati.

Roberto Alessandrini

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